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Siem Reap

È una delle destinazioni più popolari del paese e non solo. Centro di gestione dei templi di Angkor, l’ottava meraviglia del mondo, Siem Reap è sempre parsa destinata a grandi cose, ma poche persone si aspettavano un cambiamento così intenso e rapido. La città si è reinventata come epicentro della nuova Cambogia, con un numero di guesthouse e alberghi superiore a quello dei templi, ristoranti di livello internazionale che propongono piatti e vini squisiti e sontuosi centri benessere.

Siem Reap, con i vecchi negozi francesi, i viali alberati e il lento scorrere del fiume, conserva ancora tutto il proprio fascino, anche se si sta sviluppando a ritmi frenetici, mentre nella campagna circostante stanno velocemente spuntando case e condomini, alberghi e resort. L’ondata turistica ha investito la città e la gente del luogo cerca di cavalcarla. Questi cambiamenti non rappresentano solo un motivo di speranza per i khmer, dopo le tragiche vicende del passato, ma hanno trasformato la città in un luogo vivace per i visitatori. Non date ascolto a chi rievoca con nostalgia i “tempi andati” di Siem Reap davanti a una birra: è questo il momento giusto per visitare la città, anche se potreste ritrovarvi a imprecare bloccati in un ingorgo di pullman turistici che rientrano dai templi.

Siem Reap è la base ideale in cui programmare le vostre avventure.

Storia in breve:

Il nome Siem Reap significa “siamesi sconfitti”, un nome forse poco opportuno per una città importante situata nei pressi del confine con la Thailandia. Un tempo l’impero di Angkor comprendeva buona parte della moderna Thailandia, ma in realtà fu proprio la Thailandia alla fine ad avere la meglio sulla Cambogia e a detenere il controllo su Siem Reap e Angkor dal 1794 al 1907, per cui il nome della città risulta ancora più singolare.

Siem Reap era poco più di un villaggio quando nel XIX secolo gli esploratori francesi scoprirono Angkor. Con la restituzione di Angkor ai cambogiani – o meglio ai francesi – nel 1907, Siem Reap iniziò a svilupparsi, accogliendo le prime ondate di turisti. Il Grand Hotel d’Angkor fu inaugurato nel 1929 e fino alla fine degli anni ’60 i templi di Angkor rimasero una delle principali attrattive turistiche dell’Asia, visitati anche da personalità quali Charlie Chaplin e Jackie Kennedy. Con lo scoppio dell guera e l’ascesa al potere dei khmer rossi, Siem Reap entrò in un luogo periodo di oblio dal quale ha iniziato a risvegliarsi soltanto verso la metà degli anni ’90.

Il turismo è la linfa vitale di Siem Reap ma, senza un’attenta getione, potrebbe snaturarla trasformandola in sorta di “riviera culturale” del Sud-est asiatico. Tuttavia, alcuni promettenti segnali, come le limitazioni imposte all’altezza degli edifici e alle dimensioni degli autobus, inducono a pensare che i responsabili delle iniziative di sviluppo abbiano imparato dagli errori commessi in altre zone turistiche della regione. Ad ogni modo, Angkor ha attualmente un ruolo di primo piano sulla mappa turistica internazionale e non può prescindere dal suo centro servizi, Siem Reap.

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